La formazione che garantisce il 90% di occupati: L’istituto tecnico superiore

Federico Scognamiglio
3 min readMar 23, 2022

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Ecco una breve guida conoscitiva per aprirti un ulteriore strada al mondo universitario con gli ITS.

se non sei attratto adatto a trascorre buona parte della tua giornata su manuali e teoremi sviluppati anni fa, oggi l’opzione esiste e si chiama ITS

ITS: cosa sono?

Si tratta di scuole professionalizzanti post-diploma ideate per formare figure professionali altamente specializzate in grado di consentire loro un inserimento definito e qualificato nel mondo del lavoro.

I 116 ITS dislocati sul territorio nazionale, propongono una formula formativa quasi equamente distribuito tra aula e azienda.

A oggi la conoscenza degli ITS è ESTREMAMENTE BASSA, si stima che il 20% delle famiglie conosce quest’opzione formativa nonostante i record di occupabilità con un tasso di occupazione a 6 mesi oltre all’80%.

Il tasso è del tutto normale per questo tipo di formazione che vede centri come l’ITS piemontese della mobilità che tocca un tasso occupazionale del 98%.

Ciò dimostra che gli istituti tecnici superiori rappresentano una risposta chiave per dare conoscenze immediatamente spendibili per soddisfare le richieste aziendali nell’ambito dei tecnici specializzati.

Si tratta di una scuola-esperimento? NO!

In altri paesi europei le scuole post-diploma simili agli ITS esistono da tempo, le quali si trovano sotto il nome vocational universities of applied sciences.

Motivo per cui nel resto d’Europa i diplomati tecnici post diploma vanno oltre il mezzo milione, contro i 20mila italiani. (banca dati Indire)

Quali sono i requisiti per accedere all’ITS?

L’accesso agli ITS richiede un titolo di scuola secondaria superiore e i percorsi di diploma durano dai due ai tre anni e i docenti presenti sono costituiti sia da Professori universitari che da esperti direttamente provenienti dalle aziende.

Gli ITS sono sostenuti dal Fondo Sociale europeo e contano ben 1.148 aziende partner.

I sei percorsi formativi offerti sono variegati: 1) Mobilità sostenibile, 2) Efficienza energetica, 3) Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali — Turismo, 4) Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, 5) Nuove tecnologie della vita, 6) Nuove tecnologie per il Made in Italy.

Opportunità femminile

Gli ITS emiliani, per esempio, contano il 40% di presenza femminile tra le iscrizioni, dati che toccano il 60% in istituti come il “Tech and Food” per il distretto agroalimentare tra Parma e Reggio Emilia.

In conclusione, se volete prepararvi al meglio per affrontare le sfide industriali del domani, l’ITS è un percorso da prendere seriamente in considerazione.

Oltre a offrire una didattica innovativa, gli sbocchi sono sempre più interessanti, come condiviso dal presidente degli ITSdell’Emilia-Romagna, Ormes Corradini, il quale ha sottolineato che la domanda di tecnici qualificati oggi, è dieci volte superiore all’offerta.

Sito di riferimento per vedere tutti i percorsi offerti:
https://sistemaits.it/

Eccoci al fondo, augurando di aver aperto le porte a un opzione di futuro lavorativo decisamente interessante. Per rimanere aggiornato segui i social del blog Big Brain.

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Federico Scognamiglio
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Written by Federico Scognamiglio

Fellow in Data Science at University of Padova

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