La formazione che garantisce il 90% di occupati: L’istituto tecnico superiore
Ecco una breve guida conoscitiva per aprirti un ulteriore strada al mondo universitario con gli ITS.
se non sei attratto adatto a trascorre buona parte della tua giornata su manuali e teoremi sviluppati anni fa, oggi l’opzione esiste e si chiama ITS
ITS: cosa sono?
Si tratta di scuole professionalizzanti post-diploma ideate per formare figure professionali altamente specializzate in grado di consentire loro un inserimento definito e qualificato nel mondo del lavoro.
I 116 ITS dislocati sul territorio nazionale, propongono una formula formativa quasi equamente distribuito tra aula e azienda.
A oggi la conoscenza degli ITS è ESTREMAMENTE BASSA, si stima che il 20% delle famiglie conosce quest’opzione formativa nonostante i record di occupabilità con un tasso di occupazione a 6 mesi oltre all’80%.
Il tasso è del tutto normale per questo tipo di formazione che vede centri come l’ITS piemontese della mobilità che tocca un tasso occupazionale del 98%.
Ciò dimostra che gli istituti tecnici superiori rappresentano una risposta chiave per dare conoscenze immediatamente spendibili per soddisfare le richieste aziendali nell’ambito dei tecnici specializzati.
Si tratta di una scuola-esperimento? NO!
In altri paesi europei le scuole post-diploma simili agli ITS esistono da tempo, le quali si trovano sotto il nome vocational universities of applied sciences.
Motivo per cui nel resto d’Europa i diplomati tecnici post diploma vanno oltre il mezzo milione, contro i 20mila italiani. (banca dati Indire)
Quali sono i requisiti per accedere all’ITS?
L’accesso agli ITS richiede un titolo di scuola secondaria superiore e i percorsi di diploma durano dai due ai tre anni e i docenti presenti sono costituiti sia da Professori universitari che da esperti direttamente provenienti dalle aziende.
Gli ITS sono sostenuti dal Fondo Sociale europeo e contano ben 1.148 aziende partner.
I sei percorsi formativi offerti sono variegati: 1) Mobilità sostenibile, 2) Efficienza energetica, 3) Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali — Turismo, 4) Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, 5) Nuove tecnologie della vita, 6) Nuove tecnologie per il Made in Italy.
Opportunità femminile
Gli ITS emiliani, per esempio, contano il 40% di presenza femminile tra le iscrizioni, dati che toccano il 60% in istituti come il “Tech and Food” per il distretto agroalimentare tra Parma e Reggio Emilia.
In conclusione, se volete prepararvi al meglio per affrontare le sfide industriali del domani, l’ITS è un percorso da prendere seriamente in considerazione.
Oltre a offrire una didattica innovativa, gli sbocchi sono sempre più interessanti, come condiviso dal presidente degli ITSdell’Emilia-Romagna, Ormes Corradini, il quale ha sottolineato che la domanda di tecnici qualificati oggi, è dieci volte superiore all’offerta.
Sito di riferimento per vedere tutti i percorsi offerti:
https://sistemaits.it/
Eccoci al fondo, augurando di aver aperto le porte a un opzione di futuro lavorativo decisamente interessante. Per rimanere aggiornato segui i social del blog Big Brain.